Eco-Logiko e l'Agenda 2030 inside

L'obiettivo è dare concretezza agli obiettivi della sostenibilità ambientale

Eco-Logiko e l'Agenda 2030 inside

Nel progettare gli imballaggi del futuro bisogna prestare sempre più attenzione agli obiettivi contenuti nell’Agenda Onu 2030, tutti interconnessi e collegati tra loro. Non si può infatti pensare di sostituire tout court un materiale con un altro, senza prima aver compiuto uno studio approfondito su quelli che sono gli impatti ambientali legati all’intero sistema di produzione, utilizzo e smaltimento del prodotto stesso. Nel pensare al nuovo astuccio Eco-Logiko, l’azienda Arti Grafiche Reggiani si è impegnata quindi a rispettare non solo le strategie dell’Unione Europea per la creazione di un’economia circolare, ma anche i goals dell’Agenda 2030: in particolare 2, 9 e 12 che mettono insieme l’impegno nel ridurre lo spreco alimentare, perseguendo allo stesso tempo l’innovazione e il consumo responsabile delle risorse.      

VALUTARE GLI IMPATTI, LO STUDIO UNIBO

Per valutare i numerosi impatti indiretti positivi di Eco-Logiko, astuccio in cartoncino interamente plastic free progettato da Arti Grafiche Reggiani, ci si è affidati all’Università di Bologna che ha condotto in merito uno studio approfondito. Partendo dall’analisi del ciclo di vita di Eco-Logiko, il Dipartimento di ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali (DICAM) dell’Alma Mater ha evidenziato come l’eliminazione del tappo in plastica consenta una maggiore impilabilità degli astucci sullo scaffale e, allo stesso tempo, anche una riduzione dello spazio inutilizzato nella pallettizzazione e un aumento del prodotto trasportato per unità di volume. Questi fattori si traducono in minore utilizzo di materiali da imballaggio e minore impiego di trasporti con conseguente calo dell’inquinamento atmosferico. Per capire meglio, proviamo a tradurre questi dati in numeri: ipotizzando una produzione annua da parte dell’azienda di circa 15 milioni di astucci si parlerebbe di un risparmio di 150 tonnellate di anidride carbonica all’anno corrispondenti a circa 56 Fiat Panda in meno sulla strada. Questi benefici in termine di minor impatti ambientali sono stati certificati anche dallo studio Eco Tool Conai che ha evidenziato, oltre alla riduzione di gas contribuenti all’effetto serra, anche una riduzione significativa di quantità d’acqua e energia utilizzate durante tutto il ciclo di vita del prodotto.  


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