Economia circolare, la sfida di Arti Grafiche Reggiani. Un investimento o un costo?

Le Pmi alla prova di un percorso più «ecologico» e attento al recupero degli scarti. Costi e difficoltà, le speranze sugli investimenti previsti dal Pnrr

Economia circolare, la sfida di Arti Grafiche Reggiani. Un investimento o un costo?

Arti Grafiche Reggiani è un’azienda come ce ne sono tante in Italia: impresa familiare, nata negli anni Sessanta, che oggi ha una dozzina di dipendenti.

Lo scorso anno, siamo stati menzionati al premio Innovatori Responsabili della Regione Emilia-Romagna.

Ottenuta per il brevetto di Eco-Logiko, un contenitore per surgelati realizzato senza plastica, in solo cartoncino.

Il prodotto è stato ideato col sostegno del Centro per la Sostenibilità e i Cambiamenti Climatici di Bologna Business School, Università di Bologna e, come spiegato dalla ricercatrice Sara Zanni, «si stima che, una volta entrato in commercio, garantirà un beneficio equivalente a togliere dalla strada cinquanta auto che inquinano per un anno intero».

Il nostro è un esempio di economia circolare interessante perché dimostra che questo modello può essere alla portata anche di piccole e medie imprese (Pmi), e non solo di grandi aziende e multinazionali.

Nell’economia circolare, i prodotti sono progettati per essere riutilizzati, rigenerati e riciclati.

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